XI° Sabato del Santo Rosario

1° Mistero del DoloreGesù agonizza nel Getsemani

Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO

Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell’errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

PREGHIAMO CON LA CHIESA

O Dio, che nel sangue prezioso del tuo Figlio hai riconciliato a te il mondo, e ai piedi della croce hai costituito la Vergine Maria riconciliatrice dei peccatori, per i suoi meriti e le sue preghiere, concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

(Messale della Beata Vergine Maria, Colletta di Maria vergine Madre di riconciliazione)

ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO

Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.

Dal vangelo di Matteo (26,3945)

E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!”. Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: “Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.

E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà”. E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: “Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l’ora nella quale il Figlio dell’uomo sarà consegnato in mano ai peccatori”.

MEDITIAMO

L’ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.

Da I Misteri del Rosario di Padre Giovanni Semeria

Gesù ha pregato per tutto il corso della sua vita. La sua vita stessa fu in certo modo una preghiera continua. Amò singolarmente di pregare solo, in qualche luogo alto, la notte; e con una nottuma preghiera solitaria al Monte degli Olivi, nell’orto del Getsemani, si chiude la Sua vita, si prepara la Sua dolorosa morte. Questa preghiera è la preghiera del dolore, cioè la più spontanea, la sola che alcuni conoscono. l più, nei giorni della gioia si scordano di Dio, non pensano come da Lui solo discende il raggio dell’allegrezza, non pensano a ridare a Lui il dolce tributo della riconoscenza. Ma quando la luce della gioia si oscura e subentra nero, tetro il dolore, gli animi, anche depressi, sono ricondotti a Dio, vengono a Lui, Lo pregano.

Questo bisogno di preghiera, nell’ora del dolore, ci mostra quanto essa sia santa ed il dolore provvido. Di questa preghiera, Gesù ci vuol essere maestro.

Appressandosi l’ora fatale della Passione, Egli non cerca conforto da parte degli uomini. Ahimè gli uomini! Gli uni per viltà lo abbandoneranno, gli altri lo tradiscono per interesse, e sono i migliori, sono i suoi apostoli, i suoi amici. Il conforto lo cerca pregando, lontano dagli uomini, lo cerca in Dio.

La Sua preghiera è piena di Fiducia. Al Padre Celeste che proprio in quell’ora tragica egli sente a sé più vicino, espone il suo bisogno, il suo desiderio tutto intero: “Padre, se è possibile passi da me questo calice”.

Questo calice, cioè la morte precoce, cioè i dolori da cui quella terribile morte sarà accompagnata.

è questa la prece che viene fuori dal cuore addolorato di Gesù, viene fuori con la spontaneità medesima con la quale erompono dalla sorgente le polle dell’acqua. Ma Gesù non vuole imporre il suo desiderio al Padre, glielo vuole semplicemente esporre.

Il Padre farà quello che Egli crede e sa essere il meglio. Alla volontà del Padre, Gesù si abbandona fidente, come un fanciullo nell’oscurità della notte si abbandona alla guida della madre. Qualunque cosa il Padre disporrà, anche se disporrà di non esaudire il desiderio esposto dal Figlio, Questi si chiamerà contento. “Non si faccia la mia volontà, ma la tua”.

è proprio l’abbandono pieno, incondizionato che corrisponde a una fiducia senza limiti nella bontà e sapienza celeste. Ed è questa la lezione sublime dell’orto del Getsemani, per noi.

Dobbiamo imparare a mettere in Dio tutta la fiducia nostra. Volere sempre l’adempimento della sua volontà. è la parola del Figlio Gesù, che corrisponde a quella della Madre Maria: Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.

CONTEMPLIAMO IL MISTERO

Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.

Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.

Padre nostro… Ave Maria… e benedetto il fiotto del tuo seno Gesù, che agonizzò nel Getsemani per noi … Santa Maria… (10 volte). Gloria al Padre…

PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO

O benedetta Madre di Dio e sempre Vergine Immacolata Maria, quanto acerba fu la croce del tuo Cuore in quella tristissima notte, in cui Gesù, abbandonato dai suoi amici e Discepoli, versava in mortale agonia!

Tu lo guardasti trafitto nell’anima. Perché non si strugge l’anima nostra a tanto amore, a tanto dolore?

O Madre pietosa e addolorata più di tutte le madri, noi ti vogliamo seguire.

Tu rivedrai, sì, un’altra volta il tuo Diletto, ma sul Golgota,

sul monte del dolore, pendente da una croce, moribondo senza conforto.

Per queste tue angosce, per la tua perfetta uniformità al volere divino,

mutaci questo cuore, brucialo del tuo amore e rendilo conforme al tuo, e tutto uniforme ai santi voleri di Dio.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l’impegno di vita.

Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di affrontare le angosce della vita abbandonandoci alla volontà di Dio e sentendoci consolati dalla sua tenerezza paterna. Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.

PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vivere come a Lui piace.

Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un’anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d’amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l’ultimo respiro ci immergerà in un’onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.

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