III° Sabato del Santo Rosario

3° Mistero della Gioia: Gesù nasce a Betlemme

Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO

Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell’errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

PREGHIAMO CON LA CHIESA

Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo fra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono. Per Cristo nostro Signore. Amen. (Messale Romano, Colletta di Maria SS. Madre di Dio)

ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO

Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apriamo il cuore al Signore che ci parla.

Dal Vangelo di Luca (2, 2-12)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nàzareth e dalla Galilea sali in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.

Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.

MEDITIAMO

L’ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.

Dai Discorsi di Sant’Agostino

Svegliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. “Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà” (Ef 5,14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo. Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto.

Prepariamoci a celebrare in letizia la venuta della nostra salvezza, della nostra redenzione; a celebrare il giorno di festa in cui il grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed eterno giorno in questo nostro giorno temporaneo così breve. Egli è diventato per noi giustizia, santificazione e redenzione perché, come sta scritto, chi si vanta si vanti nel Signore (cfr 1 Cor 1,3031).

La verità è germogliata dalla terra (cfr Sal 84,12): nasce dalla Vergine Cristo, che ha detto: Io sono la verità (cfr Gv 14,6). E la giustizia si è affacciata dal cielo (cfr Sal 84,12). L’uomo che crede nel Cristo, nato per noi, non riceve la salvezza da se stesso, ma da Dio. La verità è germogliata dalla terra, perché “il Verbo si fece carne” (Gv 1,14). E la giustizia si è affacciata dal cielo, perché “ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto” (Gc 1,17). La verità è germogliata dalla terra: la carne da Maria. E la giustizia si è affacciata dal cielo, perché l’uomo non può ricevere nulla se non gli è stato dato dal cielo (cfr 3,27).

“Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio” (Rm 5,1) perché la giustizia e la pace si sono baciate (cfiSal 84,11) per il nostro Signore Gesù Cristo, perché la verità è germogliata dalla terra (cfr Sal 84,12). Per mezzo di lui abbiamo l’accesso a questa grazia in cui ci troviamo e di cui ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio (cfr Rm 5,2). Non dice della nostra gloria, ma della gloria di Dio, perché la giustizia non ci venne da noi, ma si è affacciata dal cielo. Perciò colui che si gloria si glori nel Signore, non in se stesso.

Dal cielo, infatti per la nascita del Signore dalla Vergine… si fece udire l’inno degli angeli: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace sulla terra agli uomini di buona volontà (cfr Lc 2,14). Come poté venire la pace sulla terra, se non perché la verità è germogliata dalla terra, cioè Cristo è nato dalla carne? Egli è la nostra pace, colui che di due popoli ne ha fatto uno solo (cfr Ef 2,14) perché fossimo uomini di buona volontà, legati dolcemente dal vincolo dell’unità.

Rallegriamoci dunque di questa grazia perché nostra gloria sia la testimonianza della buona coscienza. Non ci gloriamo in noi stessi, ma nel Signore. è stato detto: “Sei mia gloria e sollevi il mio capo” (Sal 3,4): e quale grazia di Dio più grande ha potuto brillare a noi? Avendo un Figlio unigenito, Dio l’ha fatto figlio dell’uomo, e così viceversa ha reso il figlio dell’uomo figlio di Dio. Cerca il merito, la causa, la giustizia di questo, e vedi se trovi mai altro che grazia.

CONTEMPLIAMO IL MISTERO

Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni contemplazione cristiana.

Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.

Padre nostro… Ave Maria… e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, dato alla luce a Betlemme … Santa Maria… (10 volte). Gloria al Padre…

PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO

Noi ti adoriamo, o Verbo Incamato!

Noi ti adoriamo, o Figlio del Dio vivente! Noi ti adoriamo, o Dio vero, rivestito della nostra came e soggetto volontariamente alle nostre miserie.

Vieni con la tua grazia nell’anima nostra, e sii il nostro vero Salvatore.

Signore, noi siamo poveri!

ma non sei Tu si ricco e potente da farci in un momento ricchi della tua grazia? Ti offriamo, dunque, quel che abbiamo. Questi cuori li doniamo a te; rendili puri, umili e poveri come il tuo.

Ti doniamo la nostra volontà e tutte le facoltà dell’anima nostra; Ti doniamo noi stessi affinché non viviamo che per te, non desideriamo che te, non amiamo altro che te.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significato del mistero che abbiamo pregato con l’impegno di vita.

Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di essere casa accogliente, dove il tuo Figlio divino, nato in noi col Battesimo, possa abitare sempre col Padre e lo Spirito Santo. Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, prega per noi.

PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vivere come a Lui piace.

Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un’anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d’amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l’ultimo respiro ci immergerà in un’onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.

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