XVII Sabato del Rosario

3° Mistero della Gloria: Gesù invia lo Spirito Santo

Prima di metterci in ascolto della Parola di Dio, invochiamo lo Spirito Santo e preghiamo con la fede della Chiesa.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito San­to. Amen.

INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO

Noi ti adoriamo e ti amiamo con tutto il nostro cuore, o Spirito divino, Dio onnipotente, Amore del Padre e del Figlio. Vieni dunque, o Dio di bontà e di misericordia, a dare la grazia col tuo alito vivificatore al nostro cuore; vieni, o Fuoco divino e insegnaci a parlare il linguaggio dei Santi. Vieni e con la tua luce ineffabile illuminaci, col tuo fuoco purificaci, accendici il cuore e rendilo ardente della tua carità. Spirito di verità, senza di te siamo nell’errore; Spirito di amore, senza di te siamo aridi; Spirito di vita, senza di te siamo senza vita. Donaci, perciò, o Dio di bontà, i frutti del tuo Spirito. Amen.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

PREGHIAMO CON LA CHIESA

O Dio, che agli Apostoli riuniti nel Cenacolo con Maria madre di Gesù hai fatto dono del tuo Spirito, con­cedi a noi con il suo materno aiuto di servirti fedelmen­te, per diffondere in parole e opere la gloria del tuo no­me. Per Cristo nostro Signore. Amen.

(Messale della Beata Vergine Maria, Colletta di Maria Vergine Regina degli Apostoli)

ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO

Per dare maggiore profondità alla nostra meditazione apria­mo il cuore al Signore che ci parla.

Dagli Atti degli Apostoli (1,14. 2,1-11)

Gli apostoli erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempi tutta la casa dove si tro­vavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si di­videvano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furo­no tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’espri­mersi.

Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osser­vanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fra­gore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascu­no li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: “Costoro che parla­no non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Me­di, Elamìti e abitanti della Mesopotàmia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panlilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vici­no a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le gran­di opere di Dio”.

MEDITIAMO

L’ascolto e la meditazione si nutrono di silenzio. Facciamo una breve pausa, poi, leggiamo e continuiamo a meditare.

Da Per servire la Parola del Cardinale Michele Pelle­grino

È lui, lo Spirito Santo, il primo dono della Penteco­ste, promesso da Gesù prima di salire al cielo, quando ordinò agli apostoli «di non allontanarsi da Gerusa­lemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: Gio­vanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battez­zati in Spirito Santo, fra non molti giorni”» (At 1,4-5). “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi” (v. 8).

Prima ancora, la sera del giorno stesso in cui era ri­sorto, aveva comunicato lo Spirito Santo ai discepoli: «Alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo” ».

Lo Spirito Santo è donato ai credenti – ci assicura Paolo – dall’unico “Dio, che opera tutto in tutti”, con “u­na manifestazione particolare per l’utilità comune” . Nel battesimo tutti, senza distinzione, l’abbiamo ricevuto, co­me una bevanda che disseta.

La sequenza che si proclama nella solennità della Pentecoste, moltiplica le immagini per farci capire cos’è questo dono: luce, consolazione, sollievo, forza, purifi­cazione, calore, ecc.

Per questo preghiamo: “Vieni Santo Spirito!”; nella preghiera sulle offerte: “Manda, Signore, lo Spirito San­to promesso dal tuo Figlio”; e in quella dopo la comu­nione: “Sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spi­rito”.

Ci lamentiamo che le cose vanno male perché non c’è giustizia, onestà, amore; vanno male solo fuori di noi o anche dentro di noi? Ma, senza voler ignorare i gravi problemi che dobbiamo affrontare giorno per giorno, siamo convinti, come cristiani, che per il miglioramento della società e delle coscienze c’è bisogno dell’aiuto di Dio, dell’opera dello Spirito Santo? È la domanda che si faceva, in occasione della Pentecoste, Lamberto Valli, morto a 42 anni nel 1974, che molti ricorderanno per a­verlo ascoltato alla radio: “Se oggi abbia senso parlare di Spirito Santo”. Rispondeva, cercando di farsi capire da tutti, col riferirsi allo Spirito Santo come amore: “La Pentecoste ricorda a tutti – a chi crede e a chi rifiuta – che esiste l’amore: sia esso, per chi crede, l’amore di Dio; sia, per chi non crede nella religione rivelata da Cristo, l’a­more che riscalda il cuore di ogni uomo e gli rende cari una donna o un ideale, una patria o un’amicizia; l’amo­re ha, comunque, nella Pentecoste la sua festa”.

Se i primi credenti davano stupendi esempi di unio­ne fraterna, nella comunione di vita e di beni, nella leti­zia semplice e schietta, sì da attirarsi la simpatia di tutto il popolo (cf At 2,42-48; 4,12-16), era perché avevano ricevuto lo Spirito Santo e corrispondevano fedelmente alla sua grazia. La Chiesa e il mondo d’oggi hanno biso­gno d’una nuova effusione dello Spirito, e tutti dobbia­mo pregare: “Vieni, Santo Spirito!”.

CONTEMPLIAMO IL MISTERO

Guidati da Maria fissiamo lo sguardo sul volto di Cristo per poi aprire il cuore alla lode trinitaria, traguardo di ogni con­templazione cristiana.

Mostraci il tuo volto, Signore, in te speriamo. Donaci il tuo sguardo Maria: con te crediamo, con te amiamo.

Padre nostro… Ave Maria… e benedetto il frutto del tuo seno Gesù, che ha effuso lo Spirito Santo sopra di noi … Santa Ma­ria… (10 volte). Gloria al Padre…

PREGHIAMO CON IL BEATO BARTOLO LONGO

O Maria, che fosti sempre Maestra della Chiesa, e piena di tutti i doni dello Spirito Santo, insegnaci Tu a ben pregare: prega Tu stessa per noi, e suscita nei nostri cuori quei gemiti e quei sospiri che valgono ad attirare in noi lo Spirito Santo. Poni sulle nostre labbra le preghiere più conformi al tuo Cuore, che giungano più gradite a Te, e pienamente siano esaudite da questo Dio di bontà. O Spirito di Bontà e di Amore, penetra anche il nostro cuore, affinché non cessi mai dal pregare, secondo il consiglio del Salvatore, con fede viva, con umiltà profonda, con generosa perseveranza.

(Dagli Scritti di Bartolo Longo)

La giaculatoria che ora recitiamo ci aiuti ad unire il significa­to del nri stero che abbiamo pregato con l’impegno di vita.

Regina del Santo Rosario di Pompei, Madre nostra dolcissima, ottienici di essere sempre docili all’azione dello Spirito Santo, perché egli compia in noi, nella Chiesa e nel mondo i prodigi di una rinnovata Pente­coste.

Beato Bartolo Longo, apostolo del Santo Rosario, pre­ga per noi.

PICCOLA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

Dopo aver meditato e contemplato il mistero, concludiamo la nostra preghiera rivolgendoci con amore filiale a Colei alla cui scuola impariamo a immergerci nel mistero di Dio e a vi­vere come a Lui piace.

Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli umile serva del Signore proclamata Regina del mondo dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, Tu ci porti al mistero del Padre, Tu risplendi di Spirito Santo, Tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario Tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, Tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un’anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore. O Rosario benedetto di Maria catena dolce che ci annoda a Dio, catena d’amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l’ultimo respiro ci immergerà in un’onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.

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